domenica 31 gennaio 2016

IN Dialogo: L'EROE della Saga

Dialogare con il proprio sè: L'EROE della Saga





Avviene nel corso della nostra vita, di incontrare diverse persone.
Ognuna di queste ci pone davanti a delle scelte e domande, sul nostro pensiero, comportamento, passato.

Nella felicità o nella sofferenza si opera una certa battaglia, dove l'Eroe stringe tra i denti il pugnale o li rilassa aprendoli in un sorriso.

Quell'Eroe sei tu. Il protagonista di quella Saga che piano piano stai scrivendo.
Il confronto con l'avversario (noi stessi) è la nostra battaglia personale.


Agiamo quindi in due diverse maniere: consapevolmente o non consapevolmente. 
Qui sta tutta la differenza. 
E' qui che si gioca il nostro "passaggio di livello", l'acquisto della nuova arma o armatura che porterà a confrontarci con battaglie sempre più epiche.

L'Eroe cammina solitario (ogni eroe descritto nei poemi è sempre solitario, non solo) e durante il suo viaggio nel mondo fa vari incontri. 




Dialogo dell'EROE


A seconda della propria esperienza, introspezione, a seconda del tipo di attitudine, carattere, l'Eroe reagirà in più modi:
riconoscerà chi vuole aiutarlo e chi no, quali sono i compagni migliori, quali comportamenti siano da lodare e quali da allontanare, ...


L'Eroe evolve quando inizia a dialogare con sé stesso.


Quando, davanti all'ennesimo incontro,
  - (l'Eroe tira fuori la spada allarmato) non si sofferma solo al piano emotivo, quello che per primo comanda il suo cuore, ma progredisce
  - (l'Eroe osserva il suo avversario/alleato ponendosi delle domande su di lui) instaurando un dialogo con sè stesso, apre la mente e lo spirito.

 
Durante il loro vagabondare, l'Eroe e il suo nuovo compagno, affronteranno molte avventure.

L'Eroe sarà attanagliato dai dubbi, verrà messa alla prova la sua fedeltà, dovrà affrontare le sue paure, rispondere alle richieste di aiuto,... e ogni volta che dialogherà con una parte di sé stesso (il suo nuovo/i compagni e alleato/i che incontrerà lungo la via) crescerà la sua esperienza e la sua conoscenza.




Che differenza c'è tra l'EROE "buono" e l' EROE "malvagio"?

  - L'Eroe "buono" è quel tipo di Eroe che, nonostante tutte le avversità e le paure, non demorde.
Che ha dannatamente paura, che è dannatamente attanagliato da dubbi, insicurezze, problemi, e ogni giorno deve fare fatica per affrontare il suo cammino, ma nonostante tutto, non cede al "lato oscuro", non getta la spugna.

  - L'Eroe "malvagio" è quel tipo di Eroe che ha gettato la spugna, che è caduto, sconfitto dalla sua sofferenza.
L'Eroe malvagio fugge dal suo dolore, paradossalmente immergendosi in esso, o costruendo una difesa alta dove niente o nessuno lo può intaccare.





Il potere dell'EROE


I due tipi di Eroi usano il loro potere in maniera differente.

  - L'Eroe "buono" rafforza il suo spirito rialzandosi ad ogni caduta, non fuggendo alla verità che gli si palesa davanti, ma scrutandola per cercare sé stesso,
L'Eroe buono cambia sé stesso crescendo nella conoscenza del suo spirito.
L'Eroe buono porta con sé tutti i problemi e i dubbi, molte volte vuole cedere, abbandonare e lasciare tutto, ma alla fine non lo fa, non si perde nell'odio;
 
  - L'Eroe "malvagio" ha un potere esplosivo, che si alimenta dalla sua rabbia, sofferenza e dal suo odio verso sé stesso e ciò che ha subito.
L'Eroe malvagio vuole cambiare l'esterno, sconvolgendo il mondo, dominandolo.
Per l'Eroe malvagio ognuno diventa un nemico, anche se stesso, si lamenta del suo destino e ritiene responsabili tutti quanti del suo dolore, accecato dall'odio.

°-°-°-°


Ogni Eroe nel corso della sua esistenza si rapporterà con il proprio destino e sceglierà che parte abbracciare, alimentandola fino a trasformarlo.
Se riconoscerà in sè stesso la "Fenice" rinascerà dalle ceneri, altrimenti vi sprofonderà, e nella sua mancanza di fede, delle ceneri vedrà solo ceneri. 

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