venerdì 17 luglio 2015

Stop Famigliare: Clima di città

Clima di città



E' ormai da qualche settimana che rivivo il clima della città.

In città è facile perdersi nel vortice del "tutti siamo connessi virtualmente, pieni di fretta e ansiosi che arrivi il Venerdì."



Eppure, più ci connettiamo con gli altri e più ci sentiamo soli,
più alimentiamo la fretta e più non sappiamo che farcene dei cinque minuti guadagnati,
più siamo impazienti che arrivi il Venerdì e più passano velocemente i pochi giorni di respiro che ci separano dal Lunedì.

Siamo continuamente distratti, ammal(i)ati e disperatamente in cerca, affamati neanche noi sappiamo di cosa.

In città
sediamo dietro la scrivania con tutti i possibili social network accesi e la musica nelle orecchie.
Abbiamo improvvisamente paura di ascoltarci, perchè prima di tutto sale in noi un insostenibile disagio.


 C'è qualcosa che non torna...ma cosa?


Semplicemente ci troviamo in un'ambiente inadatto alla vita.
Non è la Città in sè come struttura sociale o fisica, ma il modo in cui caschiamo consapevolemente o inconsapevolmente nella bugia più grossa di questo secolo: bisogna evitare tutto ciò che ci turba.

Se proviamo del disagio, bisogna evitarlo, se riteniamo che non sia lecito un trattamento a noi riservato bisogna sopportarlo e sapersi adattare, come se diventare "elastici" in questo caso venga considerato un pregio.
Siamo convinti che tutto ciò che viene pubblicizzato (vacanze, vestiario, telefonia...) miri al nostro "benessere" mentre, se vogliamo, costruisce una falsa esistenza dove solo i bisogni più "bassi" vengono immediatamente soddisfatti.

Ma poi torna la fretta, l'ansia, lo stress quotidiano, fino a che non si pone davanti la malattia a farci riflettere sulla nostra condizione fisica e spirituale.  


Prima di arrivare a perdere la salute, non scappate davanti ai vostri diagi, ansie e insoddisfazioni
Indagate, chiedetevi da dove nascano, è il vostro spirito che vi sta chiedendo di prendervi cura di lui, così come fa il corpo quando si manifesta in malattia.


Ora l'ostacolo maggiore sarà farvi delle domande senza giudicarvi o colpevolizzarvi.


Non c'è niente di male ad accorgersi tardi di ciò che fino ad ora vi ha fatto stare male e di cui non avevate coscienza. Meglio tardi che mai.
Il male compare se ignorate quest'allarme dopo averlo compreso, perchè la spirale dello stress-ansia-Venerdì tornerà a farvi visita ora con maggiore forza fino a che non riterrete necessario rompere e cambiare qualcosa. 

Non necessariamente un cambiamento fisico, ma di direzione, di mutazione interna, rivolta alla costruzione invece che alla distruzione.

Rendetevi conto che portate avanti un "male" fino a che ritenete di averne bisogno.

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