sabato 23 maggio 2015

Solidor: I lavori nell'orto



I lavori nell’orto


In questo periodo la primavera ha portato i wwoofer a concentrarsi di più sull’orto.

Il lavoro iniziale è stato preparare i letti di semina, di cui ho già parlato in questo post.
Una volta pronte le file è iniziata la semina e il trapianto.

Non tutto l’orto era stato progettato a colture, così si è approfittato degli spazi lasciati incolti per provare qualche consociazione con i semi vecchi, ormai scaduti…casomai venisse fuori qualcosa per fare un simil-sovescio.

“Con il termine consociazione si intende la coltivazione contemporanea di diversi ortaggi sullo stesso appezzamento.
Tale tecnica consente di valorizzare le complesse interazioni esistenti tra le piante.”

Facendo qualche opportuna ricerca ho trovato varie piante che simpatizzavano se coltivate le une vicino alle altre.

Prendendo in esame le aiuole trattate ne cito alcune:
Fragole : vicino alle fragole si è seminato lattuga e cipolla.
Ho letto che le fragole gradiscono una pacciamatura di aghi di pino e paglia o abete, che le dona un sapore “selvatico”;
Pomodori: Vicino ai pomodori si è seminato prezzemolo, cipolla e basilico;
Zucca: si consocia bene con lattuga, piselli, sedano e spinaci.

I fagiolini non si consociano bene con le cipolle o i finocchi, il prezzemolo non gradisce la presenza della lattuga, il peperone è meglio coltivarlo lontano dai fagioli, eccetera.

Oltre la vicinanza delle colture bisogna tenere in considerazione anche la rotazione. Ogni anno si coltivano sulla stessa aiuola ortaggi differenti.
Una questione a parte la fanno i pomodori che, dicono alcuni, gradiscono essere coltivati sempre sullo stesso appezzamento (cosa che qui si evita di fare perché dà scarsi risultati).

Riguardo le rotazioni si segue il principio di non coltivare nell’aiuola gli stessi ortaggi dell’anno precedente e neanche la stessa famiglia, per esempio le melanzane un anno e i peperoni l’anno dopo. 


Semina e Trapianto

Ogni tipologia d’ortaggio viene seminato a distanze differenti, in filare o in buca.

Quando trapiantiamo l’insalata, Lorenzo taglia le foglie più esterne in superficie per bilanciare la parte radicale con quella fogliare (solitamente più abbondante).
Questo permette alle piccole radici di nutrire il cuore della pianta, senza “disperdere” nutrimento per le foglie esteriori.
In un vivaio le condizioni per la crescita delle piccole piante sono ideali.
Quando si ritrovano in un terreno differente, in pieno campo, la piantina subisce uno “stress”.

Per aiutarla in questo processo si bagna solitamente il panetto prima di trapiantare e si innaffia il terreno vicino le radici, senza toccare l’apparato fogliare, dopo il trapianto.


Controllo dei pomodori
 
I pomodori, una volta raggiunta una certa grandezza, che li porta a piegarsi leggermente, sono da “scacchiare”, ovvero bisogna togliere man mano le piccole ascelle per diminuire la massa fogliare.

Lorenzo lega i pomodori ad una struttura di metallo costruita recuperando i tubi dei ponteggi.
Usa il nodo da marinaio per legarli alla base mentre l’estremità opposta del filo si appende al tubo.
La pianta viene sostenuta avvolgendole il filo intorno, senza stringere per non creare strozzamenti.
Diserbo

Uno delle attività che ripetutamente si effettuano nell’orto è il diserbo.
Si tratta di togliere le piante spontanee che nascono nell’aiuola coltivata prima ch’esse crescano troppo e “rubino” spazio e nutrimento alle orticole.

Lorenzo ha uno strumento molto semplice e interessante, che permette di non piegarsi e strappare le radichette a mano: la sarchiatrice olandese.
Fornita di un bastone lungo e un’estremità tagliente si tolgono le piccole erbette invasori facendo la “barba” al terreno.

Fioritura

Con la venuta del caldo le bietole sono “andate in fiore”, ovvero sono cresciute oltre il tempo limite di raccolta fino a fiorire e produrre il seme.
Bisognerà aspettare che la pianta si secchi in campo prima di raccogliere i semi che poi si trapianteranno in un'altra aiuola pronta all’uso.

Il basilico è tenuto sotto controllo. Lorenzo lo coltiva per farci l’olio aromatico.
Qualche giornata di caldo è bastata per farli andare in fiore.
In questi casi basta togliere il fiore alla superficie per arrestare momentaneamente il processo di fioritura.

Innaffiatura

Ogni giorno, a seconda di quanto la giornata è stata assolata, si controlla l’umidità del terreno e si decide se bagnare o meno le aiuole dove si è trapiantato e seminato.

Successivamente si aggiungono i gocciolatoi, dei tubi di plastica neri forati che permettono la fuoriuscita dell'acqua goccia a goccia.
Questo permette un'innaffiatura lenta ma costante, ma soprattutto un grosso risparmio d'acqua.

  

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