giovedì 9 aprile 2015

Solidor: L'uomo contenitore e l'uomo nobile



L’uomo contenitore e l’uomo nobile


“La Saggezza cosmica vivente passò all’uomo in una forma a lui adatta dopo ch’essa fu stata il disegno della creazione del mondo.”

Come considera sé stesso l’uomo attuale?

L’uomo contenitore
Se abbiamo in mente l’immagine di un corpo contenitore che accumula tutto ciò che definirei “l’inquinamento sociale odierno”, siamo molto lontani dal concepirlo nella sua parte più nobile.
Si nutre di cibo, informazione, divertimento, lavoro e relazioni di bassa qualità, consapevole della sua noia e della sua insoddisfazione.
Si sente perso e disarmato se viene costretto a interfacciarsi con la propria interiorità.

L’uomo nobile
Mettiamo al confronto questo tipo d’uomo, l’uomo contenitore, con quello che si fa ricettacolo di Saggezza, la stessa che ha edificato tutto ciò che costituisce la realtà vivente.

Questo tipo d’uomo non si fa condizionare da ciò che il mondo ha elaborato per distrarlo da sé stesso.

Questo tipo d’uomo vive ogni sua manifestazione, emotiva, spirituale, intellettuale, nella sua profondità, senza spaventarsi di ciò che può venire fuori: paure, vergogna, dolori…
Sarà consapevole che, ognuna di queste manifestazioni, se accolta nella sua interezza, lo porterà sempre più vicino alla sua Verità, alla domanda esistenziale: Chi sono io?


Il re ha deposto la corona
L’uomo contenitore è una figura di uomo depresso, influenzato da tutti gli splendori mediatici che lo attorniano, un re che ha deposto la corona in cambio di poche briciole.

L’uomo nobile, è quel tipo di uomo che ha riconosciuto la sua origine divina.
Cammina nel mondo portando questo germe spirituale manifestandolo sul piano fisico.
Detto questo, possiamo comprendere più profondamente cosa possa significare per l’uomo essere il “tempio dello spirito”.

L’immagine del Mondo
L’uomo contenitore è vittima dell’immagine che si crea del mondo. La sua esistenza è dirottata verso quell’immagine e farebbe qualsiasi cosa per realizzarla.
E’ fermamente convinto che realizzando la sua immagine sarà soddisfatto, pieno, felice.

L’uomo nobile non si attacca ai pensieri e alle percezioni che si costruisce del mondo, perché comprende che esse sono mutevoli.
Per l’uomo nobile le immagini sono solamente una delle porte per salire nella comprensione del mondo.

L’uomo nobile quindi non si abbatte se la realtà non è vicina alle sue immagini, perché esse sono più vicine alla realtà di quelle idealistiche dell’uomo contenitore.
Allo stesso tempo la sua visione della realtà muterà secondo le esperienze che affronterà nel suo percorso.
Non attaccandosi alle immagini, ai suoi “ideali”, non soffrirà quando esse evolveranno, prendendo una nuova forma.

Perdita di fiducia
La società odierna ha alimentato il mondo ideale, togliendo all’uomo la visione di un universo interiore.
Ha portato l’uomo a sentirsi più a suo agio nelle costruzioni mentali, nei progetti fantastici, togliendogli la facoltà sovrana che gli permette di porsi la corona sulla testa e governare saggiamente la sua Vita.

Lo ha convito che è più interessante, divertente, appagante seguire un’ideale perfetto piuttosto che cercare una perfezione nel proprio essere mutevole.

Come abbiamo fatto a dimenticarci di essere re? 


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