giovedì 5 marzo 2015

La Nuova Terra

Flow Hive, l'arnia "a spina"

"Turn the tap and watch as pure, fresh, clean honey flows right out of the hive and into your jar. No mess, no fuss, no expensive processing equipment and without disturbing the bees."
Gira il tappo e riempi il barattolo di Miele!


Così viene presentata l'Arnia "a spina", degli inventori Stuart e Cedar Anderson.
Guardando il video ho subito pensato che l'idea poteva essere interessante, un risparmio totale del tempo dedicato solitamente alla smielatura e una minor invasione da parte umana nel regno animale.

Così ho mostrato l'invenzione ad alcuni amici apicoltori e proponendola su vari gruppi online.

Prima di leggere il responso guardatevi il video.


Ecco i dubbi che ha sollevato:
- malattie: ad oggi le api sono soggette a molte malattie, come nel caso della tarma della cera. Almeno il 40% degli alveari rischia ogni anno di morire e in questo momento l'Italia è in allarme per la Aethina Tumida, un flagello tale che tiene conto, come estrema soluzione al bruciatura dell'arnia. Come gestire quindi malattie di questo genere? 

"Dopo decenni di vita agro artistica mi sento di dire che ogni qualvolta ho scelto od ho visto scegliere la via più semplice o più comoda a distanza di tempo si è rivelata controproducente."

-innovazione: un tempo si allevavano lo sciame nel tronco cavo o in arnie di paglia o giunchi, preparato di anno in anno e si prelevava il miele uccidendo la famiglia. Con il progredire della tecnologia siamo arrivati al punto di produrre miele avvelenato e dover uccidere comunque le famiglie a causa del loro indebolimento. Le api sono prede facili delle "innvoazioni" chimiche in campo agricolo e delle tecniche di allevamento che mirano più al profitto che alla cura di questi delicati insetti.

"E' noto una certa relazione fra il cercare la via meno faticosa con le suddette sciagure (moria delle api). Ma credo che i segnali dell'universo siano ormai inequivocabili. Il nostro concetto di bene e meglio non sempre corrisponde al disegno cosmico."

-uso della plastica: un altro dubbio riguarda l'uso del materiale plastico per le cellette. Come può cresce un'ape costretta a crescere in celle oblique?

-relazione: quando l'apicoltore tradizionale opera nell'arnia crea un disturbo, usa il "fumo" per allontanarle, sfila e rinfila i telaini, ma nel complesso si prende cura dell'ape, che protetta nella sua "casetta" cresce più forte che in natura. In questa nuova arnia qual'è la relazione tra l'ape e l'apicoltore? Non c'è comunicazione tra i due...e il miele viene prelevato lo stesso.

"bisognerebbe allevare in parallelo nello stesso posto delle famiglie con metodo tradizionale e altre con questo metodo, e capire se crescono ugualmente bene."

Il limite apparente di questa nuova tecnologia è appunto dettato dalla relazione tra l'animale e l'uomo.
Il lavoro dell'apicoltore non è solo raccogliere il miele.

Un ulteriore spunto: è importante che l'umanità oggi si dedichi a risolvere il problema della moria delle api alla radice. 
" Ormai ci siamo abituati a cercare la causa negli altri, meno in noi stessi. Siamo ancora lontani dal comprendere la relazione tra la nostra azione e quel che ce ne deriverà."

Per concludere vi porto due tipologie di arnie che attualmente vengono usate o sono in via di sperimentazione di alcuni amici apicoltori: l'arnia a perone e l'arnia warrè.


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