venerdì 5 dicembre 2014

La Nuova Terra

La Natura d'Inverno

C'è il fango sotto gli scarponi, si cammina tra una pozza e l'altra.
Il terreno è scuro, pregno d'acqua, sembra respirare come in un'aerosol.
Gli alberi sono steli, ancora giovani e sottili, senza vergogna della loro nudità, si guardano a vicenda, distanti uno dall'altro.

Il verde tende al blu, il cielo al viola, le montagne in fondo al bianco.
Le serre riflettono una luce opaca, le foglie rosse e gialle ondeggiano al vento.
Il vento leggero, forte, leggero, forte, in faccia, di traverso, ti spinge o ti resiste.

Chinata verso il suolo, tra il bietino, il radicchio, pan di zucchero, tra i sassi sotto, a guardare sotto, a cogliere quello che, spiritualmente parlando, è una colonna verso l'alto.
La pianta che si nutre dalle radici e dalle foglie, dalla Terra e dal Sole, di tutti gli elementi è composta.

La stessa che nutrirà la mia struttura. Organi, sangue, cuore, cervello.
E' questa trasformazione, dal materiale all'energia, dal cibo al movimento e calore del mio corpo, l'alchimia vitale, ciò che consideriamo "pasto". 

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