sabato 13 settembre 2014

Casa Melissa

Casa Melissa

dalla Finestra
A Casa Melissa convivono persone, ospiti e animali da 24 anni, in uno spazio di 8 ettari, circondato, immerso, nel verde delle colline Umbre, tra boschi e vallate, a pochi chilometri dal primo centro abitato.

A Casa Melissa lo spazio si amplia,

l'entrata
chi conta i suoi passi in giorni, settimane, mesi (o addirittura anni) tra le piante dell'orto, i campi di mais e le pecore al pascolo, tra i fornelli a sfornare dolci, tra le pagine di un libro, immersi in letture in tedesco, inglese, italiano..

chi conta i suoi passi tra le parole e i canti a tavola, nei discorsi che parlano di Ieri, tra le trame infeltrite e i capi cuciti di Casa Annarita, tra le stelle, che a 700 metri di altitudine sembrano brillare diversamente..

chi conta i suoi passi in realtà non sta più contando, i numeri sfuggono, i giorni passano, e ti sembra che ieri, oggi e sempre siano un'unica cosa.

E forse lo sono, a Casa Melissa.

E..Chi sono le anime su cui tutto ruota così ciclicamente?

l'interno
Monika e Flavio, lei di origine tedesca e lui friulano.

Cinque figli, dai nomi evocativi: Eloheh, Cielo, Alba, Leone e Sirio (di cui solo l'ultimo ora abita ancora lì).

Due cani mignon, Penny e Ceres, due grossi maiali, due mucche e una vitella (di razza Gersey e Brunoalpina), pecore (sarde e sopravissane, le prime buone per il latte e le seconde per la lana), le galline che scorrazzano in libertà, e qualche gattino che non può mai mancare a completare il quadro.

uliveto
I campi e certificati bio, su cui vengono coltivati, mais, farro, legumi, patate e ortaggi di vario genere, da cui si ricava la farina integrale ( Flavio ci lavora il pane e all'occorrenza, insieme alle uova, la pasta), la polenta (che odora di casa), forniscono tutto ciò che nutre largamente pancia e anima.

E non mancano gli ulivi (quasi duecento) e la vite, condimento del sapore e allegria di ogni tavola.

le strutture
La casa ha subito varie trasformazioni dopo il terremoto del '97.
La famiglia ha dormito per un anno in un camper, condividendo gli spazi in sette, dormendo vicini vicini, scaldandosi nel calore famigliare, fino a che la Caritas non è intervenuta donandogli una casa di legno temporanea (che ora è diventata Casa Annarita, il laboratorio tessile).

Ora ci sono altri due stabili, la casa di pietra dove dormono anche i wwoofer, i figli che transitano a volte da quelle parti, e una struttura di legno dove...

in veranda
ci si riunisce per condividere i pasti e le confidenze,

si vedono i film durante le “serata cinema

si gioca a carte dopo cena (a meno che non si vada per lumache),

si respira la stessa aria degli altri, tra il legno e la stufa che riscalda e cucina.

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