mercoledì 6 agosto 2014

La Fattoria dell'Autosufficienza



La consociazione

nell'orto
Come accennavo nel precedente post, alla Fattoria sono stati avviate numerose tipologie di orto, tradizionale, sinergico, e vari esperimenti consociando le diverse culture.

Per consociazione si intende aiuto vicendevole.
Le piante messe a dimora nello stesso pezzo di terreno devono essere compatibili tra loro sia dal punto di vista biologico che colturale.

I vantaggi sono molteplici. Si utilizza meglio il terreno, non lasciando periodi improduttivi, c’è maggiore superficie coltivabile (quindi un aumento della produzione), le piante sono di sostegno o di riparo l’una a l’altra.

nell'orto
Non è comunque una tecnica usata a livello industriale, perché non è facile dare trattamenti o semplicemente muoversi nel bancale.

Esempi di consociazione:
-il basilico con i pomodori. Ne migliora il gusto e respinge mosche e zanzare.
-tagete. Ottimo per allontanare gli insetti.
-menta. Migliora il gusto e lo sviluppo dei cavoli e pomodori. Tiene lontana la farfalla cavolaia.

Esperienza e consigli sono in ogni caso necessari.

E’ meglio non consociare le piante che sfruttano lo stesso livello di terreno, come la patata e la cipolla;
-non consociare piante della stessa famiglia;
-non consociare piante con lo stesso ciclo colturale;
-calcolare bene i tempi di crescita delle piante, per fare in modo che una non prevalga sull’altra;
-dare precedenza alle leguminose (fissano l’azoto atmosferico beneficiando le piante vicine);
-considerare il consumo di azoto di ogni pianta, consociando colture ad elevato e medio consumo, oppure medio e debole, mai tra colture con basso ed elevato consumo;

Il sistema di disposizione può essere a filari (per facilitare gli altri lavori di sarchiatura o ripulitura) o collocando una coltura nella parte centrale dell’aiuola (solitamente quelle a ciclo più lungo e con un apparato radicale maggiore) e una seconda o terza ai bordi.

In Internet potete trovare tabelle e suggerimenti per iniziare, anche se mi rifarei a ciò che diceva Geraint di Ty Porth Saith, riguardo al non fossilizzarsi mai su una tecnica o un metodo che sulla carta funziona.

Questo perchè le varianti sono molteplici, considerando lo storico del proprio terreno, le condizioni stagionali, la diversa tipologia dei semi, e altre ancora.

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