lunedì 30 giugno 2014

Fattoria dell'Acqua Calda: Il Terreno

Il Terreno


panorama
Il terreno di 7 ettari ( più mezzo ettaro poco distante, compreso di rudere) dista venti minuti di macchina su una strada per metà dissestata affrontabile con un tenace pick-up.
E’ un avvallamento derivante da una frana antica, il cui terreno è in lento e continuo movimento per assestarsi.

panorama

Sono presenti tre laghetti artificiali comunicanti, diverse pozze di raccolta dell’acqua, un orto rivolto a est, costruito seguendo le curve di livello, cinque arnie e un nascente frutteto con degli agrumi posti su una depressione in fronte all’orto, con alberi frangivento alle spalle, per difenderli dai venti del nord.

Il territorio è principalmente boschivo, un luogo pieno di animali selvatici, istrici, serpentelli di ogni specie e cinghiali . Tre cani giovani, Saba, Sally e Olivia (che assomiglia ad una iena), fanno la guardia al terreno.

I bancali dell’orto sono comprensivi di swales, canali di convoglio dell’acqua, scavati in modo da costeggiare i cumuli coltivati, per arrestare il deflusso delle piogge sulla parte collinare.

pacciamatura con il cartone

I Laghetti sono ricchi di rane, tritoni e libellule, predatori naturali delle zanzare.
Sono costruiti su tre livelli differenti a scendere, collegati tramite tubature, secondo il principio dei vasi comunicanti.

La profondità tocca punte di quattro metri, impermeabilizzato con uno strato di argilla.
Sono ricchi di cannucce, piccole canne che vengono usate come ombreggiante o paravento, piantate in previsione di un’eventuale vendita.
Luca progetta di inserivi anche dei pesci, tra cui le carpe.

E’ importante calcolare la costruzione di sfoghi o canali di scolo per i laghetti in caso di piene, frequenti nelle stagioni piovose.

pacciamatura con cartone


L’orto viene pacciamato con dei cartoni (recuperati nei supermercati) e avanzi di tessuto, lasciando lo spazio per la  crescita della pianta.
Vengono successivamente bagnati e aggiunta sopra la paglia.
Questo permette di limitare al massimo la perdita di umidità del terreno e la crescita di piante infestanti.
Il lavoro ottenuto ha un effetto biennale, quindi è ottimo per piante perenni o a ciclo lungo.

Riguardo la pacciamatura vi riporto una parte della descrizione trovato in questo sito:

"Ricorrendo a una particolare cura dell’orto di origine antica consistente nel ricoprire il terreno circostante alle coltivazioni con uno strato di alcuni tipi di materiale vario, viene praticata l’operazione agronomica della pacciamatura che, in agricoltura, riproduce l’accumulazione naturale delle foglie secche ai piedi degli alberi."

e ancora

"Questa tecnica migliorativa di copertura a stratificazione di spessore tale da consentire di controllare le erbe infestanti, ma senza impedire all'aria di raggiungere le radici [...] innesca fattori diversi dagli effetti complessi apportatori di numerosi benefici."

pacciamatura con cartone e paglia
Html de il terreno fattoria acqua calda

domenica 29 giugno 2014

Fattoria dell'Acqua Calda

La Fattoria dell'Acqua Calda

foto dal Sito

il gatto Milson
La famiglia dell’Acqua Calda si compone di tre persone, quattro contando il rosso gatto Signor Milson.
Vivono in una casa di proprietà a Poggio Murella.

Luca, romano di nascita, artista e architetto d’educazione, è stato a sua volta un wwoofer.
al terreno
Durante un viaggio in Australia ha scoperto la Permacultura (un modo naturale di fare agricoltura) e da tre anni cura il suo terreno applicandone i principi.

Ilaria, la sua compagna, è sempre vissuta in campagna,  e gestisce un negozio di abbigliamento di sua proprietà, ereditato dal nonno, sarto di professione.

Viola, la loro bimba dai bei occhi verdi, si pone sempre al centro dell’attenzione con una spiccata vitalità, suona il corno inglese e le piacciono tanto il formaggio e i biscotti al cioccolato.

Il gatto Milson, rosso di pelo, come quasi tutti i gatti incontrati in questo pellegrinaggio wwoofer, è un giocherellone, e se gli dai il palmo ha ancora l’istinto di succhiare il latte.

La loro casina è piccola e intima, ci si siede tutti a tavola per i pasti e si condivide la quotidianità.
cicoria fiorita
La biblioteca all’ingresso è carica di libri interessanti riguardanti permacultura e , botanica, edilizia, panificazione ecc.
Tra questi ce ne sono due curiosi che strappano un sorriso:

“E’ facile smettere di fumare, se sai come farlo” e “Truffe et Trufficulture”.



foto dal Sito


Solidor



Ritorno alla Fonte

panorama
Vanda, la cognata di Luciana e Lorenzo che gestisce Solidor in loro assenza, è veneta, alta e magra, sulla sessantina, con una passione per le chiese romaniche, l’arte, e le cartine geografiche.

Una persona eccezionale, ti lascia stupito ogni giorno, rivelando lati di lei che mai ti aspetteresti.

la fonte
Vanda mi ha fatto il regalo più bello del mondo.
Siamo andati poco distanti dall’azienda, per una stradina sterrata, sino ad una vallata, pascolata quotidianamente dalle pecore.
Al suo interno conserva un prezioso tesoro. 
Una piccola fonte d’acqua, una sorgente perenne.


Senza troppe attese, Vanda si getta interamente nell’acqua fredda e nuota come una ninfa nello specchio primordiale.

E’ una donna che ama l’inverno, la montagna, le nevi.
Io sono una donna che ama l’estate, il sole caldo, le foreste.

la fonte
Immergo i piedi e le gambe nell’inverno liquido.
L’acqua è avvolgente, sento vibrare tutto il sangue.
 
E’ un’acqua viva (dinamizzata, come piacerebbe dire ad ogni buon coltivatore biodinamico), ti senti abbracciato dalla madre divina.

Quando il tuo corpo fuoriesce è caldo, attento, più sensibile e allo stesso tempo più forte. Come se ti si fosse accesa un’interna torcia blu, come se fossi entrato in una rete energetica che collega ogni particella d’acqua esistente.

L’acqua possiede in sé un potere universale.

Marcello stesso, della Piccola Fattoria di Chia, notava l’effetto che provocavano le diverse tipologie d’acqua.
Quando osservi l’orto dopo una nottata piovosa le foglie delle zucche e dei cetrioli si vedono porgersi verso l’alto, come se si animassero in un movimento di connessione con il cielo.

Non dà lo stesso effetto un’irrigazione di qual si voglia tipo, che sia ad ala gocciante, o a getto, nonostante si tratti della stessa acqua fatta riposare in cisterne apposite o in laghetti.

panorama

sabato 28 giugno 2014

Solidor: L'organizzazione è tutto

L’organizzazione è tutto


Lorenzo minimizza lo spazio, sfruttando ogni singola vite o interstizio per organizzare il suo ambiente di lavoro.

Le forche, vanghe, rastrelli sono stivati sulla parete in un ordine calcolato, gli oggetti di piccole dimensioni vengono raccolti in scatoline di cartone.
La quantità di materiale presente è tanta e lo spazioè sfruttato al massimo in nome dell'ordine e della praticità. Ogni cosa è messa nel posto giusto, pronta all’uso.

In casa sua regna l’arte del riuso, le superfici verticali diventano posti polifunzionali dove vengono appesi padelle, sottopiatti, coperchi.

Un’antica cucitrice singer diventa un tavolino, nel soggiorno dell’agriturismo fanno bella mostra di sé una vecchia stufa e una piccola fontanella con rubinetto (funzionante), nella cucina vicina si taglia il pane e il prosciutto con un’affettatrice simil anni ’50.

Il materiale considerato rifiuto ritorna ad essere oggetto d’arredamento.
capannino degli attrezzi

Prima di dedicarsi all’orto è utile progettare gli spazi per un capannino degli attrezzi.

Gli strumenti da lavoro, se ben tenuti, durano molto più tempo.
Sembra scontato, ma alcune realtà visitate, colpite forse dalla malattia dolce dell’entusiasmo, hanno fatto due passi avanti senza fare il primo.

L’organizzazione è tutto.

E ogni spazio si lega indissolubilmente ad un altro, compenetrandosi e rendendosi utili a vicenda. Anche nella Permacultura questa è una delle regole d’oro.

Ogni ambiente o elemento dell’azienda è polifunzionale, se si progettano le zone di lavoro in maniera tale che l’una compenetri l’altra si risparmia molto tempo e si nutre la creatività coltivando il pensiero costante della formazione di un tutto unitario, formato da molti elementi.

semprevivo

L’azienda diventa un simbolo dell’unità cosmica dove niente è fine a se stesso.

venerdì 27 giugno 2014

Solidor: 1,12,120



1, 12, 120




Svegliarsi alle cinque e mezza della mattina.
L'aria è fresca sulle spalle, imboccando il vialetto di cipressi.
Il sole dell'alba è tenue, c’è l’odore della brina...

Un respiro, dodici passi, centoventi respiri per arrivare alla strada asfaltata.

Il cielo è immenso, le nuvole corrono veloci nel vento, sembra di vederle per la prima volta.
Non ci si domanda cosa siano, da dove provengano...
Gli alberi appresso, i campi coltivati, dorati nella luce della mattina, il concerto di insetti e uccelli, la strada sterrata, si contano i respiri.

Un respiro, dodici passi.

In ogni respiro, da quando sei venuto alla vita, è lo stesso identico d'ora.
Ogni “dove”, ogni “chi” è presente in esso.
Così, l'esistenza stessa, è contenuta in un, due, tre, centoventi respiri..

giovedì 26 giugno 2014

Solidor: Biodinamica VS Chimica

Biodinamica VS Chimica


L’esperienza insegna che l’uso pedissequo della biodinamica nella grande produzione è molto difficile da portare avanti.
Ci sono esempi importanti come la realtà di Sekem in Egitto, dove la biodinamica ha trovato una conferma che sposa l'attenzione verso la Natura e la funzionalità economica.
E' importante imparare dai grandi sistemi e comprendere i meccanismi alla base che hanno permesso la sua fioritura.

Seguire il calendario
Il calendario prevede semine, trapianti, potature, raccolte in determinati giorni dell’anno. 
L’agricoltore, che ben sa cosa siano i capricci del tempo, non sempre può permettersi di aspettare la giornata consigliata per lavorare.  

C'è quindi bisogno che l'agricoltore abbracci sia le indicazioni biodinamiche che la sua esperienza nella cura verso la Terra.
Non ricalcare quindi nuovi "fariseismi" che irrigidiscono e accecano la propria intuizione.


Non guardate alla biodinamica in senso speculativo!
Lorenzo svolgeva il lavoro di controllore nelle aziende biodinamiche. 
Dalle sue parole si intuisce quando si può, purtroppo anche in questo campo, speculare sulla buona fede dei consumatori, chiudere un occhio riguardo le sue rigide regole della biodinamica (Valentina le descriveva come: vai a prendere il filtro magico sul monte fatato combattendo il drago verde) sia in territorio tedesco che in quello italiano.

Organico VS Chimico
Il principio dell’energia biodinamica si spiega nella sua forza vitale, contrapposta alla forza chimica.

Nel sistema organico tutto si autoregola, e muta da un momento all’altro, la continua trasformazione  in atto non ci può far prendere seriamente in considerazione una base scientifica che si rifà sul singolo elemento senza tenere in considerazione la relazione tra le parti.
E non solo le parti di natura materiale.

La forza vitale, organica, del terreno deve avere la capacità di trasformare la materia  per divenire alimento, non un accumulo. 
Vi è una stretta relazione tra questa e l’uomo che ne fa uso.
Il nostro corpo e spirito quotidianamente usa un linguaggio specifico per comunicare che tipo di nutrimento sta ricevendo.

La forza chimica, progettata in laboratorio, seguendo un percorso concettuale, non può garantire il risultato che promette. 
Non è in relazione con l’organico fin dal suo processo di creazione.

Se nutri il terreno chimicamente, mangi chimicamente, parli chimicamente.
la porta segreta

mercoledì 25 giugno 2014

Solidor

La lista

La vangatura
Prima di partire Lorenzo e Luciana impiegano la mattina illustrando la lista di lavori da svolgere.

Vangare nell'orto (nella biodinamica non si ara) per preparare la terra alle semine invernali,
-ripulire da erbacce infestanti quali Vitalba e Sambuco Ebolo i recinti e i cipressi,
-preparare il peperoncino, 
-rimettere a posto la compostiera,
-cogliere la frutta (si aspetta che cada dall’albero) e le pigne da bruciare,
-togliere le parti secche da ogni pianta, roseto, vite, gladiolo creando un aspetto armonico in vista dei -prossimi albergatori, 
-seccare le lunarie, anche dette monete del papa,
-curarsi della pappa dei cani e dei gatti
e altre piccole avventure. 

Quindi passiamo ai suggerimenti derivati da questa piccola esperienza.

peperoncini secchi


la preparazione

Suggerimento numero 1: se preparate i peperoncini, pulendoli per rimanere solo la buccia da tritare, usate dei guanti di lattice e una mascherina o un fazzoletto.  
E ricordate di non toccarvi mai, dico mai, il viso con le mani, anche se portate i guanti e anche se dovete solo soffiarvi il naso.  
Provare per credere.

Suggerimento numero 2: se dovete vangare la terra, quando precedentemente estirpate le erbacce le piante andate a seme lasciatele sul terreno.  
Vi garantirà un suolo umido e più agevole da lavorare.
Altro fattore da non dimenticare: se progettate di costruire un orto vicino agli alberi tenete in considerazione le zone d'ombra e la possibilità di trovarvi tra i piedi molte radici.

Suggerimento numero 3: per preparare le Lunarie appendendetele a testa in giù legate a mazzetti all'ombra in un luogo arieggiato. Quando saranno secche staccate le ali laterali della foglia e i semi, lasciando la parte centrale di colore argenteo. 
Suggerimento numero 4: quando potate le rose guardate di togliere i rami secchi. Una volta deciso quali parti togliere, ricordate che il taglio deve essere fatto al di sopra della terza gemma, utilizzando le cesoie (meglio se pulite e ben affilate).

vangatura